Sempre più ragazze si appassionano alla tecnologia e agli studi scientifici fin dai banchi di scuola, ma gli stereotipi di genere continuano a pesare non poco sulle loro scelte. Nonostante il 54% delle studentesse dimostri interesse per le materie scientifiche, la maggior parte delle ragazze le percepisce ancora come poco adatte nell’ottica di un futuro professionale.

È quanto emerge da una recente ricerca realizzata da Ipsos per Save the Children che mette sotto i riflettori il persistente gender gap nelle materie STEM (acronimo inglese che identifica le discipline scientifico-tecnologiche ossia scienza, tecnologia, ingegneria e matematica).

Eppure qualcosa - lentamente - si muove. Secondo i dati del ministero dell’Università, nel 2021 il 22% delle ragazze iscritte all’università ha scelto un corso STEM, con un certo aumento rispetto agli anni precedenti. In quest'ottica, secondo Save the Children, gli investimenti previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnnr) potrebbero rappresentare un’occasione unica per incentivare la partecipazione delle ragazze al mondo scientifico.

D'altronde, l’uguaglianza di genere, anche nella scienza e nelle discipline tecnologiche, è cruciale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030, e le ragazze possono svolgere un ruolo chiave come agenti di cambiamento.



E nel mondo?

Il numero di donne che lavorano in ambito STEM varia a livello globale a seconda del paese e del campo specifico in questione. Tuttavia, secondo l'UNESCO, le donne rappresentano solamente il 28% circa dei ricercatori mondiali e meno del 35% del totale degli studenti iscritti a campi di studio tecnico-scientifici.

In alcuni Paesi, come l'India e la Cina, il numero di donne nei campi STEM è andato aumentando negli ultimi anni. Tuttavia, in molte nazioni - incluse le cosiddette economie avanzate - non solo esiste ancora un significativo divario di genere nei campi STEM, ma le donne sono spesso sottorappresentate nelle posizioni di leadership.

Una situazione che affonda le sue radici in una varietà di fattori, inclusi stereotipi e pregiudizi sociali, nonché la mancanza di modelli di ruolo femminili.

Fortunatamente, a livello globale, si stanno moltiplicando le iniziative che mirano a fornire supporto, risorse e opportunità a ragazze e donne interessate ai campi STEM. Alcuni esempi? L’Expanding Girls' Horizons in Science and Engineering Month e Girls Who Code e Women in Science and Engineering (WISE).



Ma cosa si può fare per invertire la tendenza?

È indubbio: il gender gap esiste e non è di rapida soluzione, ma ciò non toglie che esistano una serie di azioni che possono contribuire a ridurne la dimensione e l’impatto.

Tra le altre cose, organizzazioni e istituzioni dovrebbero:

  • Incoraggiare ragazze e giovani donne a intraprendere un percorso di istruzione nelle materie STEM tramite tutoraggio, proposizione di modelli positivi, offerta di risorse e supporto per le studentesse svantaggiate
  • Affrontare gli stereotipi e i pregiudizi sociali
  • Promuovere la diversità, l'inclusività e la leadership femminile nei luoghi di lavoro
  • Investire in programmi educativi e iniziative di ricerca coordinate da donne
  • Collaborare e condividere le best practices


La strada verso una completa parità è ancora lunga, ma il cambiamento è non solo possibile ma necessario.

 

 

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