Cos'è il Web3 e perché le aziende non possono ignorarlo
Secondo l'ultimo report di Statista, il più grande portale di statistiche al mondo, ad aprile 2023, si contavano 5,18 miliardi di utenti Internet in tutto il mondo, pari al 64,6% della popolazione globale.
Cifre che rendono bene l'idea di quanto la società contemporanea sia interconnessa. In un contesto così dinamico, si sta affermando il concetto di Web3 - noto anche come Web 3.0 o Web decentralizzato - che si riferisce a una visione di Internet come ecosistema online aperto, sicuro e incentrato sull'utente.
Un vero e proprio un cambio di paradigma rispetto al modello di web che abbiamo imparato a conoscere finora, tradizionalmente centralizzato e controllato da poche entità dominanti.
Secondo la nuova prospettiva, il Web3 punta a sfruttare la tecnologia blockchain e i protocolli decentralizzati per garantire maggiore privacy, sicurezza e fiducia nelle interazioni online.
Cerca, inoltre, di mettere al centro gli utenti garantendo loro un maggiore controllo sui propri dati, identità e risorse digitali. Grazie al Web 3, gli utenti possono così interagire direttamente con applicazioni e protocolli decentralizzati (dApp) senza doversi necessariamente affidare a intermediari o fornitori di servizi di terze parti.
Concetti e strumenti associati al Web3
Il concetto di Web3 implica una serie di innovazioni, sia dal punto di vista degli strumenti che dei processi. Tra questi possiamo menzionare:
- Tecnologia Blockchain: il Web3 si appoggia sui protocolli blockchain per fornire un'infrastruttura decentralizzata e immutabile per la creazione di applicazioni e l'esecuzione di smart contracts.
- Smart Contracts: si tratta di contratti che seguono protocolli informatici con regole e condizioni predefinite codificate dalla blockchain. Consentono alle applicazioni decentralizzate di operare in modo autonomo oltre a facilitare e rendere più sicure le transazioni online.
- Applicazioni decentralizzate (dApp): parliamo di applicazioni costruite su reti blockchain che sfruttano smart contacts e protocolli decentralizzati. Le dApp mirano a fornire vari servizi e funzionalità mantenendo la trasparenza ed eliminando la necessità di intermediari.
- Tokenizzazione: il Web3 è associato all'uso di token, ossia "un insieme di informazioni digitali contenute all'interno di una blockchain che conferiscono diritti a un determinato soggetto". I token possono essere utilizzati per incentivare la partecipazione, governare reti decentralizzate e “ricompensare” gli utenti.
- Interoperabilità: il Web3 incoraggia lo scambio di informazioni e processi tra diversi blockchain e protocolli, consentendo una comunicazione senza interruzioni e il trasferimento dei dati attraverso varie piattaforme decentralizzate.
- User Sovereignty (Sovranità dell'utente): con il Web3 gli utenti godono di un controllo rafforzato sulle proprie identità digitali, dati personali e risorse online.
È facile intuire come il Web3 abbia il potenziale per trasformare un'ampia serie di comparti dalla finanza al gaming, dal supply chain management ai social media - introducendo nuovi modelli di proprietà e governance oltre a incentivare la fiducia nelle interazioni online.
Le opportunità per le aziende
Per sua stessa natura, il Web 3 integra al suo interno molteplici tecnologie e soluzioni digitali, aprendo numerose opportunità di sviluppo per le aziende.
Tra i principali vantaggi, troviamo:
- Maggiore sicurezza e affidabilità: le tecnologie Web3, come la blockchain, forniscono un'infrastruttura più sicura e resistente ai tentativi di compromissione. Sfruttando reti decentralizzate e protocolli crittografici, le aziende possono garantire l'integrità, l'immutabilità e la trasparenza dei dati. Questo aiuta a creare un clima di fiducia con clienti e partner, specialmente in settori come la finanza, il supply chain management e l'assistenza sanitaria, dove la sicurezza e l’accountability sono fondamentali.
- Disintermediazione e riduzione dei costi: il Web3 consente alle aziende di interagire direttamente con clienti, fornitori e stakeholder. Un vantaggio particolarmente evidente con i protocolli di finanza decentralizzata (DeFi) che permettono prestiti e negoziazioni peer-to-peer senza la necessità di banche o broker tradizionali.
- Nuovi modelli di business: grazie al Web3, si stanno affermando nuovi modelli di business che sfruttano token, applicazioni decentralizzate e smart contracts.
- Controllo potenziato su dati e privacy: Implementando i sistemi decentralizzati di identità e i protocolli di condivisione dei dati, le aziende consentiranno agli utenti di condividere in modo selettivo i propri dati.
- Accesso globale e inclusione: Grazie alla loro inclusività, le tecnologie Web3 permettono alle aziende di ampliare la propria operatività, raggiungendo mercati e clienti in tutto il mondo.
- Ecosistemi collaborativi: Il Web3 promuove la collaborazione e l'interoperabilità tra diverse aziende e piattaforme. Partecipando a reti decentralizzate, le imprese possono attingere a risorse condivise, collaborare al raggiungimento di obiettivi comuni e fare rete.
- Proprietà intellettuale e royalties: Il Web3 introduce meccanismi per la gestione dei diritti di proprietà intellettuale e per garantire un equo compenso ai creator di contenuti. Attraverso i sistemi basati su blockchain, le aziende possono tenere traccia dell'utilizzo e automatizzare i pagamenti delle royalty.
Le tappe fondamentali
Il Web 3.0 è un concetto relativamente giovane nella cultura di massa, ma la sua storia parte da lontano e si nutre di idee di lunga data come open innovation e trustability.
Come il nome stesso implica, gli “antenati” del Web3 vanno ricercati nel:
Web 1.0: emerso negli anni '90 e caratterizzato principalmente da siti web statici e comunicazioni unidirezionali, in cui gli utenti potevano attingere ad una mole consistente di contenuti ma con una capacità limitata di dare il proprio contributo o interagire.
Web 2.0: con l'avvento del Web 2.0 nei primi anni 2000, Internet sperimenta una trasformazione significativa. Il Web 2.0 ha introdotto siti Web dinamici e interattivi, piattaforme di social media, contenuti generati dagli utenti e maggiore connettività. Ha consentito agli utenti di partecipare, collaborare e condividere informazioni, portando alla nascita di giganti come Google, Facebook e Amazon.
Dando seguito alle preoccupazioni inerenti la centralizzazione delle piattaforme Web 2.0 e all'affermazione dei protocolli di blockchain, intorno al 2017, il termine "Web3" ha iniziato a prendere piede per descrivere una visione di Internet che dà valore a blockchain, protocolli decentralizzati e user sovereignty (sovranità dell’utente).
In questo senso, il Web3 rappresenta una rivoluzione rispetto al modello centralizzato del Web tradizionale che, da sempre, convive con una serie di dubbi legati alla privacy, al data management e al controllo delle risorse digitali.
Obiettivo ultimo del Web decentralizzato? Edificare un Internet più aperto, sicuro e focalizzato sulle esigenze degli utenti.